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Covid… e si riparla di diritto alla vita Aktualisiert am: 08.04.2021

La questione della vita è tornata ad essere il soggetto dei dibattiti in questo periodo di crisi sanitaria.

Cari Amici, Cari intercessori, a nome di Preghiera per la Svizzera, Hanspeter Lange vi saluta. Siamo lanciati nel 5° ciclo del muro di preghiera. Ora siamo chiamati pietre viventi di Dio. Noi siamo la sua voce. Continuiamo a costruire su ciò che sono stati i primi 4 cicli di preghiera.

Nelle mani di Dio noi siamo meravigliosi gioielli creati a sua immagine; Lui ha iniziato levigando e togliendo ciò che gli dispiaceva da noi. Questo lavoro è differente per ciascuno di noi: ferite, rigetto, rotture e blocchi. Dio ci ha parlato, ci ha sondati e ci ha restaurati.

Ora dopo questa fase di preparazione, possiamo vederci di nuovo nella Sua luce come la Sposa di Cristo, siamo chiamati ad essere ancora una volta pietre viventi. Delle pietre viventi che sono la sua voce. Delle pietre che potrà prendere per colmare le brecce attraverso le quali lo spirito anticristiano si diffonde nella società da decenni e distrugge la vita.

La questione della vita è tornata ad essere il soggetto dei dibattiti in questo periodo di crisi sanitaria. L’oppressore si chiama Covid19 e la Svizzera è sotto pressione come il resto del mondo. Un anno fa, febbraio 2020, gli esperti scientifici del Consiglio Federale parlavano di 30'000 fino a 60'000 morti se delle misure drastiche non fossero state implementate – e così ci fu il primo confinamento. In nome delle considerazioni tecniche e mediche, diversi dei nostri diritti fondamentali sono stati limitati o soppressi: il diritto di riunirsi, il diritto di manifestare, il diritto di viaggiare, il diritto al lavoro – sono stati aboliti.

Molti non hanno potuto lavorare, molti sono dovuti rimanere al proprio domicilio. Molte piccole-medie imprese temono per il loro futuro e si sono dovute indebitare per continuare a sopravvivere.

Il diritto alla vita …

Questo slogan non porta dove ci si potrebbe immaginare. Sono degli eletti e delle autorità sanitarie che hanno dichiarato: “ Ogni morto di Covid è un morto di troppo!” Questo ha incitato le persone a voler cacciare la morte dal corpo sociale ed a preservare la vita con tutti i mezzi.

Oggi, un anno più tardi, sappiamo che il conteggio dei decessi è di diecimila unità. Per la maggior parte erano persone della quarta età, che presentavano una o più patologie diverse dal Covid.

In questa crisi sanitaria tutto è permesso per mantenere la vita. Diecimila è il numero che corrisponde alle interruzioni di gravidanza annuali in Svizzera secondo le statistiche ufficiali, ma la cifra reale probabilmente è più alta. Si tratta di diecimila vite interrotte. La speranza di vita media in Svizzera è di 84 anni. Fate i calcoli, in questo lasso di tempo, 840'000 vite vengono meno e in questo caso non si parla di diritto alla vita. Per me questo è un segno che la vita nella nostra Nazione non è la stessa vita che Dio concepisce e dona.

È lui il Dio vivente. Pasqua è appena passata. Gesù è risorto, egli vive nei secoli dei secoli! La nostra missione in quanto pietre viventi è di parlare di questo Dio: vivente ed amorevole.

Noi tutti abbiamo gustato il suo amore durante gli scorsi cicli di preghiera. Abbiamo sentito di nuovo il suo cuore vibrare per gli abitanti di questo Paese. Per ognuno di loro! Poiché ha donato suo Figlio in sacrificio, affinché tutti credessero in lui ed avessero la vita – la vera vita, completa, eterna! Perché quaggiù la prima morte attende tutti noi, non è che una questione di tempo. Non possiamo rimandare in modo indefinito. La morte è stata vinta da Gesù Cristo! Dunque la nostra missione è raccontare la vita.

I dirigenti di salute pubblica ed i media ci inondano di misure contro la morte. Abbiamo dei nuovi mezzi: le vaccinazioni dovrebbero salvarci, i test dovrebbero salvarci, …

Non si sente più parlare di Dio, l’Onnipotente, che è al di sopra della nostra Costituzione. Ecco perché il nostro ruolo è così importante: noi siamo la sua voce.

Alziamoci come i nostri avi, che durante le battaglie del Morgarten e del Sempach, sono caduti in ginocchio davanti a dei nemici potenti e minacciosi, ed hanno domandato a Dio la protezione – conquistando la vittoria. Nel 1940, non molto tempo fa, quando le armate tedesche erano alle frontiere Svizzere e volevano invaderla, ci fu un appello alla preghiera. La Svizzera ha pregato! Il nostro inno nazionale lo dice nella sua versione in tedesco: Pregate, Svizzeri liberi, pregate! Colui che prega si libera. E colui che è libero ha la vita in se.

Questa è la nostra missione. Cari intercessori: alziamoci! Siamo la voce di Dio quando siamo nella società. Perché la paura cresce. Presto, saranno la disperazione e l’impotenza a prendere piede, quando non si vedrà via d’uscita. Ma noi abbiamo la prospettiva divina. Gesù è la via, la verità e la vita. Facciamone la nostra preghiera. Domandiamo a coloro che occupano posti di responsabilità: politici, nei media, nella sanità – che ci si volga nuovamente verso il cielo, che ci si penta, che si ammetta in fine che: chiunque interrompe deliberatamente una vita credendo di averne il diritto(perché l’autodeterminazione umana inculca il diritto di vita e morte su quei bambini) attira la maledizione perché Dio è un Dio di vita! Attraverso il Covid-19, Dio ci interpella: cambiate strada, pentitevi, tornate a me, le mie braccia sono aperte.

Alziamoci in preghiera per il nostro Paese!

Rimaniamo nella breccia, a nome dei nostri concittadini e domandiamo a Dio di perdonare, affinché Lui possa di nuovo, una volta in più, accordarci il suo favore.

Portiamo tutti coloro che prendono decisioni davanti al trono di Dio ed intercediamo per loro con la preghiera.

Il nostro Paese ha bisogno della voce dei figli di Dio!

Il nostro Paese ha bisogno della voce dei figli di Dio ora. Voi siete una pietra vivente di cui Dio ha bisogno al fine di colmare le brecce nel muro per bloccare l’accesso allo spirito anticristiano dell’autodeterminazione lasciando nuovamente tutto lo spazio all’amore divino. Voi siete pietre viventi, voi siete la sua voce. Assieme, combatteremo perché questo Paese torni a Dio l’Onnipotente e cammini nella sua via – per la Svizzera e per l’Europa.

Vi ringrazio.